1 – In treatment

Quello che mi ha fatto pensare molto, ultimamente, durante una seduta di psicanalisi, è la differenza tra il piegarsi e lo spezzarsi. Parlavo di una persona che si era piegata agli eventi, disprezzandola per quel gesto. Odiandola a distanza di anni. Ho sempre pensato che resistere fino a spezzarsi fosse la soluzione migliore, quella più onorevole, mentre piegarsi a qualcosa fosse sinonimo di debolezza.

E’ il contrario. Ed è talmente banale il ragionamento che sembra superfluo discuterne, eppure non lo avevo compreso. Le canne si piegano al vento e tornano normali, dopo. Sopravvivono. Gli alberi, più resistenti, resistono indomiti ma di fronte a una tempesta più forte, a volte si spezzano. E muoiono.

Ci sono persone che non riescono a piegarsi, sia per un orgoglio smisurato sia per incapacità di adattarsi alle situazioni. L’orgoglio ti uccide lentamente, è un veleno a rilascio lento, fa diventare cattivi, alla lunga e reagire con rabbia. L’incapacità all’adattamento non ti fa sopravvivere a lungo in un ambiente. Ma queste cose le capisci solo dopo. Quando hai vent’anni pensi di essere invincibile, di avere il mondo ai tuoi piedi e pensi sempre di avere ragione e che tutto ti sia dovuto.

Non accetti lezioni. E invece, non fai che collezionare ferite su ferite e dopo venti anni di ferite non curate il tuo corpo è pieno di brutte cicatrici interiori. E’ stancante guardarsi dentro, un pezzo alla volta, con un tempo interiore che percorre anni o a volte solo mesi, soprattutto quando fuori c’è un mondo che viaggia alla velocità della luce.


What made me think a lot lately, during a psychoanalysis session, is the difference between bending and breaking. I was talking about a person who had bowed to events, despising him for that act. Hating him years later. I always thought that resisting until breaking was the best solution, the most honourable one, while bending to something was synonymous with weakness.

It is the opposite. And the reasoning is so banal that it seems superfluous to discuss it, yet I did not understand it. Reeds bend in the wind and return to normal afterwards. They survive. Trees, which are more resistant, resist untamed but in the face of a stronger storm, sometimes break. And they die.

There are people who are unable to bend, either because of immense pride or because of an inability to adapt to situations. Pride kills you slowly, it is a slow-release poison, it makes you turn nasty in the long run and react with anger. Inability to adapt does not make you survive long in an environment. But you only realise these things later. When you are twenty years old you think you are invincible, that you have the world at your feet and you always think you are right and that everything is due to you.

You don’t accept lessons. And instead, you just collect wound after wound and after twenty years of untreated wounds your body is full of ugly inner scars. It is tiring to look inside yourself, one piece at a time, with an inner time that spans years or sometimes only months, especially when outside there is a world that travels at the speed of light.

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